
“Sei innamorato papo?”
“Sì”
“Di chi?”
“Di mamma”
“Sei innamorata mamma?”
“Sì”
“Di chi?”
“Di papo”
“Ah ok.”
“E tu Ari? Sei innamorata?”
“No mamma digli a papà che non voglio parlare di questa cosa.”
Lei la rispetta molto in questo, sono simili, vivono le emozioni con dignità, intimità, io no. Io le manifesto e faccio caciara. (Con loro due ovviamente)

“Allora Ari sei innamorata?”
Sono talmente carico che non mi accorgo dei segnali di Lei, che cerca di farmi capire che stavo esagerando.
Sono un maschio, colgo poche cose e quelle poche di solito non riguardano i segnali evidenti che le donne mandano.
Ma Ari continuava a dirmi di non volerne parlare.
E io insistevo a chiedere
finché ho esagerato.
“Io so di chi sei innamorata!”
No papo ti prego non dirlo
“Ah io lo so”
“No mamma digli di non dirlo”
“Ah si lo so “
“Mamma ti prego.”
Non mi ero neanche accorto che aveva le lacrime agli occhi, non mi ero accorto che non stavo capendo un c@#zo di quello che stava succedendo alle 23.00 sul mio letto.
Lei era ormai disperata e cercava di arginare i danni.
Poi lo dico.
Dico il nome del bimbo che piace a Mini.
Lo faccio con arroganza e immaturità.
“Ti piace A. “
Dico ridendo…
Mini scoppia a piangere, si butta su di Lei e le chiede disperata.
“Mamma come fa papo a sapere le parole che ho nella testa”
(Puntini di sospensione)
Finalmente capisco anche io.
Mi fermo e capisco che in modo incoerente ho oltrepassato il limite.
Mini è innamorata e io l’ho derisa, ho trattato il suo amore, le “sue parole in testa” con superficialità.
Non ho capito che lei stava vivendo un momento difficile e sconosciuto.
Ma ho capito che i nostri figli non hanno un’età, hanno emozioni.
Essere adulti significa solo usare parole spesso vuote per definirci.
Ti amo, sposami, sono innamorato. Spesso non le diciamo neanche, le teniamo “come parole dentro la nostra testa” perché abbiamo paura.
Essere adulti significa aver perso l’emozione del non sapere, aver perso irrimediabilmente ciò che ci fa sentire fragili e al tempo stesso vivi.
Essere adulti vuol dire usare troppe parole e ascoltarne poche.
(Puntini di sospensione)
Scusami bambina mia, abbi pazienza e compatiscimi
#SonoSoloUnUomo


